Nel mondo contemporaneo le aziende hanno la necessità di comunicare e scambiarsi merci anche a grande distanza.

Pensiamo, per esempio, a un’impresa italiana che ha filiali all’estero, per esempio in Cina e negli USA, e deve spedire merci da un Paese all’altro.

O magari, un’azienda che vende a un cliente con sede in Turchia merci prodotte in Spagna.

Siamo tutti d’accordo che sarebbe molto dispendioso prelevare le merci da Cina e Spagna e farle transitare in Italia prima di inviarle a destino.

È molto più pratico organizzare una spedizione cross-trade: avere, cioè, uno spedizioniere che gestisce il trasporto merci fra Paesi esteri direttamente dall’Italia.

 

La cartina al tornasole del dinamismo di uno spedizioniere

La definizione appena presentata di cross-trade è tutto ciò che serve sapere all’esportatore dal punto di vista tecnico.

Quello che conta davvero, quando cerchi un servizio del genere, è il valore aggiunto che mette lo spedizioniere nel coordinare persone e contesti lontanissimi dal suo ufficio.

Quanto è ricca la sua esperienza e il suo ventaglio di competenze?

Sono tre le garanzie che un bravo spedizioniere sa offrire nel cross-trade:

  • scelta dei giusti partner all’estero;
  • gestione del trasporto merci tra fusi orari diversi;
  • conoscenza profonda del contesto di spedizione, dei Paesi di origine e destinazione, e delle loro particolarità.

Per approfondire questi punti, prendiamo come esempio una spedizione che Adriatic ha concluso di recente.

Un’azienda italiana, che gestisce ristoranti e gelaterie a New York, ha avuto necessità di spedire apparecchiature per cucine professionali direttamente a un ristorante di sua proprietà nel centro di Manhattan.

Le apparecchiature non provenivano dall’Italia, bensì dall’Albania.

Le particolarità di questa spedizione erano non solo che si trattava di un cross-trade, ma anche che la consegna doveva essere effettuata proprio sul sito, quindi un ristorante normalmente non attrezzato per ricevere merci voluminose situato nel cuore della Grande Mela (con tutte le implicazioni che ciò comporta per i trasporti).

 

La scelta dei partner all’estero per le spedizioni

Avevamo il compito di organizzare da Bologna il trasporto marittimo dall’Albania al porto di New York e il trasporto camionistico per arrivare in centro.

Per fare cross-trade come si deve è essenziale avere dei partner i cui standard di qualità sono almeno uguali ai propri.

In questo caso, avere un ufficio negli USA che gestisse la parte locale della spedizione con lo stesso approccio che avremmo adottato noi è stato determinante: potevamo delegare in tutta serenità la gestione doganale e delle consegne a professionisti che erano fisicamente lì.

Allo stesso modo, essere certi che la merce venisse caricata presso il mittente in Albania con la massima puntualità ed efficienza, è stato altrettanto fondamentale.

 

La gestione tra fusi orari diversi nelle spedizioni cross-trade

Quando le aziende coinvolte nella spedizione (mittente, destinatario o entrambi) lavorano con fusi orari diversi rispetto allo spedizioniere italiano ci vuole flessibilità.

La questione, qui, era comunicare in modo puntuale con chi stava negli USA, perché gli uffici statunitensi aprono quando qui è ormai pomeriggio.

Abbiamo adattato i nostri orari di lavoro per venire incontro al fuso orario di un altro Paese evitando ritardi nella comunicazione che potessero avere un’influenza negativa sull’andamento del trasporto e delle operazioni.

 

La conoscenza del contesto di spedizione

Informarsi bene sul contesto nel quale dovremo lavorare ci permette di aggirare tutti i possibili ostacoli a una spedizione cross-trade.

Nel caso del trasporto Albania-USA abbiamo visto che il contratto di vendita prevedeva la condizione DAP degli Incoterms: il che vuol dire che non bastava fermarsi al porto di New York, bisognava consegnare le attrezzature direttamente al ristorante, a Manhattan.

Non trattandosi di un magazzino, non avremmo mai potuto consegnare la merce direttamente in container e nemmeno con un bilico di grosse dimensioni.

Pertanto, l’ufficio USA ha organizzato le consegne con una serie di piccoli camion che potessero transitare in centro.

Per concludere il trasporto sono stati necessari diversi accorgimenti, ad esempio:

  • dato che il destinatario era sprovvisto di muletto o ribalta, i camioncini dovevano essere provvisti di sponda idraulica, per facilitare lo scarico al marciapiede;
  • siccome si trattava di un ristorante, e non di un magazzino, abbiamo dovuto coinvolgere dei facchini per portare le apparecchiature all’interno del ristorante;
  • i frigoriferi contenevano un gas considerato merce pericolosa, perciò i camioncini dovevano essere provvisti dei relativi permessi per trasportare questo tipo di merce che li trasportava doveva possedere un certificato apposito.

È stata fondamentale la prontezza dell’ufficio USA nel gestire anche piccoli imprevisti: ad esempio, allo scarico del container si è scoperto che le altezze indicate nei packing list erano, in realtà, le altezze dei colli senza imballo.

Invece, alcuni colli insieme alle casse erano più alti rispetto a quanto indicato, quindi si è reso necessario cambiare tempestivamente il mezzo utilizzato per la consegna e prenderne uno con pianale aperto.

Comunque sia, il risultato finale per il cliente italiano a New York è stato una spedizione fluida, personalizzata e puntuale con la sua tabella di marcia.

Questo è il valore aggiunto di Adriatic: basiamo il nostro servizio cross-trade sulla flessibilità e una rete di solide collaborazioni con partner all’estero.

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